venerdì 5 dicembre 2008

Ah Tenè... semplicemente grazie a Voi

Oggi ho trovato un commento, un breve commento a "ah Tenè.." è di un anonimo... mi dispiace, perchè mi sarebeb piaciuto rispondergli chiamandolo per nome. Avrei voluto ringraziarlo personalmente, perchè oggi mi ha ricordato di rileggere quello che ho scritto qualche tempo fa e che troppe volte dimentico di rileggere. Oggi sono nel mezzo di una preparazione ad un esame (guarda caso continua ad avere a che fare con i mezzi di trasporto ed in particolare con i camion). E' troppo che non dedico un pò di tempo al "mio" scrivere. La mia vita cambia, il mio lavoro è un quotidiano ricominciare. Dopo oltre venti anni da "dipendente" un pò per necessità e molto per dimostrare a me stesso se sono veramente in gamba come ho sempre sostenuto, ricomincio da zero. Divento "libero professionista". O sono scemo, o sono un vero "figo"! Propendo per la prima ipotesi in realtà, ma provo a far credere agli altri che sono tranquillo e che tutto va bene!
Insomma mille impegni, un lavoro nuovo da inventare ed imparare, tante sfaccettature che non conoscevo o che non avevo mai colto. Tutto bello, anche se mi manca qualcosa, quella tranquillità che ti dava lo stipendio sempre a fine mese, quella tranquillità che ti permetteva di rubare un oretta al giorno al mio ignaro datore di lavoro per scrivere quattro righe. Bei tempi, ma forse no. Un momento per sedimentare quello che ho dentro, un momento per reimpostare la mia vita, da sempre incasinata, un pò travagliata ma in fondo fortunata perchè ho sempre vicino a me i mie Tesori. Quei figli che mi danno la forza, mi regalano quei sorrisi che sono la carica vitale di ogni mattina, che non mi hanno mai permesso di arrendermi anche quando ho avuto tanta voglia di farlo.
Grazie al mio ignoto amico, perchè mi ha dato la possibilità di rileggere quelle righe sul mio trascorso; grazie perchè oggi Roma ricorda molto uno di quei giorni veronesi ed io ho trovato la voglia di "rubarmi" qualche minuto per rileggerlo e mettere le dita su questi tasti per scrivere di nuovo qualcosa, per non far mai tramontare il mio SOGNOSOGNATO, che rimane invariabile nel mio cuore, che non viene mai dimenticato, che anche quando ho provato a scrollarmelo di dosso è sempre ritornato a salutarmi con il suo sorriso caldo e tenero e con quel piccolo gesto che npon dimenticherò mai.
Ciao a tutti.

martedì 23 settembre 2008

Te

così difficile dimenticare
anche chi bene non ti ha voluto

così difficile far uscire dal cuore
anche chi il cuore ti ha spezzato

cosi difficile odiare
anche chi ti ha odiato con tutto il cuore

come è difficile chiudere gli occhi
e sperare di non pensare mai più a Te.

venerdì 6 giugno 2008

non è la prima volta

tanto
se non scrivi
se non chiami
non sarebbe
neanche
la prima volta

tanto
se non ci sarai
non sarebbe diverso
da quando non c'eri
e non sarebbe
neanche
la prima volta

e quindi
non mi preoccupo
più di tanto

lunedì 28 aprile 2008

fragole e rose


quanto tempo passato
tra una fragola ed un tuo no
tra la voglia e la rabbia
di cercati tra i miei pensieri
troppo tempo passato
senza il tuo sorriso
con quell'abbraccio negato
che taglia in due
che graffia
che apre una ferita
tra le bugie e le rose
avvizzite
rimpiante non troppo
dimenticate e poi gettate
come le parole che sono rimaste qui
le parole che stringevo forte
e che volevo regalare
le parole che oggi sono qui
tra una fragola e il ricordo
che mi trascino dentro

sabato 12 aprile 2008

Ci ripenso solo un attimo

Ero rimasto fermo lì. Esattamente in quello stesso posto dove mi avevi lasciato tu. Eri andata via senza voltarti, senza dire nulla di speciale, niente di particolarmente interessante. Salvo per me. Ero rimasto fermo li, perché non avevo, tutto sommato, niente altro da fare, nessun posto dove andare. Poi in fin dei conti, anche se avessi avuto un posto dove andare, cosa sarei potuto andare a fare?
Il tempo aveva perso, all'improvviso, la sua eterna relatività, per trovare una sorta di immanenza stanziale e determinata. Un momento congelato nel tempo, senza proseguio, né precedenti. Solo quell'attimo preciso in cui avevi terminato il tuo discorsetto preparato e ripetuto tutto d'un fiato. Punto. Finito. Terminato. Doccia gelata. Ero rimasto li fermo, con un sorriso scemo, dipinto sul viso a nascondere lo strazio del cuore. Quasi un ghigno di paresi, anche lui senza tempo, senza espressione, senza null'altro da aggiungere a quella tua frase.
Fiori rosa, leggermente appassiti, pendono dal ramo di quell'albero che assolutamente non so che nome abbia. Mandorlo? Pesco?
Muro color crema... Un dannato angolo di paradiso, dove ti avevo stretto, dove avevo sognato, dove avevo sentito... dove non sentivo più nulla. Rimanere li a pensare che non potrai pensare più a nulla.
... Che strano sentirti, ora. La tua voce senza tono, quasi spaventata da chi sa cosa. Senza nulla da dirti, senza che tu potessi dirmi nulla. Tutto finito, tutto calmo come la supercie di una pozzanghera di pioggia sporca. 
In tutto questo tempo non hai avuto nulla da dirmi, non hai mai pensato a quei giorni, a quei momenti, a quei sorrisi... Solo una donna può essere capace di tanto. Tutto normale, anche se qualche volta mi capita di chiudere gli occhi e di sentire il tuo profumo, vedere il colore dei tuoi occhi, ma fa sempre meno male. Dura un attimo e poi tutto passa, tutto si ricchiude in un oblio dove il ricordo sfuma lentamente, accarezzando l'animo con i momenti più belli, con gli sguardi più caldi, con un tuo dito sulla mia spalla, senza che io possa fare nulla per fermare quell'attimo senza tempo e senza verità. 
Fermo a pensare a cosa mi sarebbe piaciuto dirti, cosa mi sarebbe piaciuto accadesse, ma solo per passare qualche attimo con il ricordo di Te. Le stesse canzoni  di quel tempo risuonano care alle mie orecchie, parole e musica che scorrono lente. Rileggo quanto avevo scritto, ripenso a quanto potevi essere importante e cosa sarebbe potuto succedere se...