lunedì 28 aprile 2008

fragole e rose


quanto tempo passato
tra una fragola ed un tuo no
tra la voglia e la rabbia
di cercati tra i miei pensieri
troppo tempo passato
senza il tuo sorriso
con quell'abbraccio negato
che taglia in due
che graffia
che apre una ferita
tra le bugie e le rose
avvizzite
rimpiante non troppo
dimenticate e poi gettate
come le parole che sono rimaste qui
le parole che stringevo forte
e che volevo regalare
le parole che oggi sono qui
tra una fragola e il ricordo
che mi trascino dentro

sabato 12 aprile 2008

Ci ripenso solo un attimo

Ero rimasto fermo lì. Esattamente in quello stesso posto dove mi avevi lasciato tu. Eri andata via senza voltarti, senza dire nulla di speciale, niente di particolarmente interessante. Salvo per me. Ero rimasto fermo li, perché non avevo, tutto sommato, niente altro da fare, nessun posto dove andare. Poi in fin dei conti, anche se avessi avuto un posto dove andare, cosa sarei potuto andare a fare?
Il tempo aveva perso, all'improvviso, la sua eterna relatività, per trovare una sorta di immanenza stanziale e determinata. Un momento congelato nel tempo, senza proseguio, né precedenti. Solo quell'attimo preciso in cui avevi terminato il tuo discorsetto preparato e ripetuto tutto d'un fiato. Punto. Finito. Terminato. Doccia gelata. Ero rimasto li fermo, con un sorriso scemo, dipinto sul viso a nascondere lo strazio del cuore. Quasi un ghigno di paresi, anche lui senza tempo, senza espressione, senza null'altro da aggiungere a quella tua frase.
Fiori rosa, leggermente appassiti, pendono dal ramo di quell'albero che assolutamente non so che nome abbia. Mandorlo? Pesco?
Muro color crema... Un dannato angolo di paradiso, dove ti avevo stretto, dove avevo sognato, dove avevo sentito... dove non sentivo più nulla. Rimanere li a pensare che non potrai pensare più a nulla.
... Che strano sentirti, ora. La tua voce senza tono, quasi spaventata da chi sa cosa. Senza nulla da dirti, senza che tu potessi dirmi nulla. Tutto finito, tutto calmo come la supercie di una pozzanghera di pioggia sporca. 
In tutto questo tempo non hai avuto nulla da dirmi, non hai mai pensato a quei giorni, a quei momenti, a quei sorrisi... Solo una donna può essere capace di tanto. Tutto normale, anche se qualche volta mi capita di chiudere gli occhi e di sentire il tuo profumo, vedere il colore dei tuoi occhi, ma fa sempre meno male. Dura un attimo e poi tutto passa, tutto si ricchiude in un oblio dove il ricordo sfuma lentamente, accarezzando l'animo con i momenti più belli, con gli sguardi più caldi, con un tuo dito sulla mia spalla, senza che io possa fare nulla per fermare quell'attimo senza tempo e senza verità. 
Fermo a pensare a cosa mi sarebbe piaciuto dirti, cosa mi sarebbe piaciuto accadesse, ma solo per passare qualche attimo con il ricordo di Te. Le stesse canzoni  di quel tempo risuonano care alle mie orecchie, parole e musica che scorrono lente. Rileggo quanto avevo scritto, ripenso a quanto potevi essere importante e cosa sarebbe potuto succedere se...